A fine 2020 la dinamica di Lodi è positiva e le vendite sui mercati internazionali aumentano del +6,3% rispetto al 2019, una variazione ascrivibile per oltre la metà all’elettronica (+6,6%), ma con un contributo particolarmente positivo anche da meccanica (+22,8%) e apparecchi elettrici (+8,4%). L’intero 2020 rimane tuttavia di segno negativo, -3,9% (-142 milioni di fatturato estero), ma ben più contenuto della media regionale (Lodi è la seconda provincia regionale per tenuta nell’anno) grazie alle specializzazioni settoriali del territorio. Questo si riflette anche nei numeri della produzione manifatturiera, che registra un -3,3% nel lodigiano contro un -9,8% in Lombardia. Nelle vendite estere, nel 2020 farmaceutica (+24,7%), alimentare (+7,4%) e prodotti in metallo (+1,5%) sperimentano una crescita. Tra i settori di punta, l’elettronica (primo per valore) limita le perdite al -3,0%, invece la meccanica (-5,6%), gli apparecchi elettrici (-6,8%) e la gomma-plastica (-7,8%) flettono più della media manifatturiera. Il comparto più penalizzato è la chimica (comprensiva della cosmetica) che da sola, rappresentando il secondo settore più rilevante per l’export lodigiano e con una perdita annua pari al -14,7%, incide per oltre la metà sulla flessione del territorio.

Il quadro del lavoro, da interpretare con cautela considerata la ridotta dimensione del campione locale, appare più positivo della media lombarda, contando nel 2020 un aumento di quasi mille occupati rispetto al 2019 (+1%) e una diminuzione di oltre mille disoccupati (il tasso scende al 5,9%, pur restando ancora maggiore che in regione). Il ricorso alla CIG rimane elevato a febbraio 2021 (300 mila ore, 3,9 milioni il picco di aprile 2020), all’interno però di un trend di forte discesa dall’estate 2020 (ad eccezione del rialzo di novembre). 

Con l’introduzione delle nuove restrizioni da marzo 2021, la mobilità totale delle persone torna sotto i livelli pre-Covid, ma in misura più ridotta rispetto alla media lombarda (-4%, -8% in Lombardia). Gli spostamenti verso i luoghi di lavoro si confermano invece intorno al -25%. 

Produzione manifatturiera

Export

Peso dei settori sul totale export manifatturiero (2020): alimentare 14,3%, moda 2,0%, legno 0,2%, prodotti petroliferi 0,6%, chimica 14,7%, farmaceutica 2,7%, gomma/plastica 5,1%, metalli 2,8%, elettronica 39,5%, app. elettrici 9,0%, meccanica 7,6%, automotive 1,2%, altro 0,4%.

Mercato del lavoro

 
 
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