Oggi la parola “design” è sulla bocca di tutti, per indicare un oggetto, un arredo, un edificio o un packaging bello, attuale, al passo con il presente e, più spesso, con il futuro. Ma sono davvero solo queste le accezioni con cui si identifica il design?
Design si può tradurre con “disegno” o “progetto”. E per progettare (dal latino iacere, gettare avanti) bisogna conoscere il passato, capire il presente e immaginarsi il futuro. Che sia industrial, interior, web, communication o graphic, il design è una disciplina tecnica e scientifica, ma anche sociologica e umanistica, che sposa arte e ingegneria, innovazione e stile. Soprattutto, è un approccio alla soluzione dei problemi: la progettazione deve partire dal bisogno e dall’esigenza concreta dell’utente finale. Dunque, un prodotto bello ma non funzionale, un contenuto interessante ma poco leggibile, un sito web graficamente attrattivo ma di scarsa usabilità, non si possono inserire nell’insieme del buon design.