“La rigenerazione è il futuro del pianeta”. È uno dei mantra di Marco Codognola. L’amministratore delegato di Itelyum, gruppo lombardo leader nella rigenerazione degli oli usati e nella purificazione dei reflui dell’industria chimica e farmaceutica, lo ripete spesso. Qualità, innovazione, sistemi monitoraggio dei parametri, la ricerca della sostenibilità attraverso driver avanzati: un know-how acquisito in cinquant’anni di attività e ricerche che consente al gruppo di applicare il modello circolare a supporto del Green Deal e della sostenibilità. «L'utilizzo di prodotti rigenerati permette di risparmiare ingenti quantità di CO2 rispetto all'uso di materie prime vergini. Stiamo ottenendo risultati straordinari in termini di qualità e innovazione, puntando alla decarbonizzazione delle nostre filiere di riferimento». Dalla prima raffineria degli anni Sessanta Itelyum è diventato oggi un modello di economia circolare. Uno dei più importanti in Italia nel campo della rigenerazione e della purificazione. Produce ispirandosi ad Agenda 2030, segue la strada della sostenibilità, innova collaborando con gli atenei italiani e dialoga con le scuole e le comunità territoriali.
Ingegner Codognola, raccontiamo il miracolo Itelyum. Dalla prima raffineria di Pieve Fissiraga a un gruppo con oltre venti aziende. Può farci un quadro storico, produttivo ed economico del gruppo e come si posiziona a livello nazionale ed europeo?
Come ha detto, la storia di Itelyum parte negli anni 60 nel Lodigiano, quando nacque Viscolube, l'azienda che iniziò ad utilizzare le tecnologie di ri-raffinazione delle materie prime fossili per rigenerare oli minerali usati, per la produzione di basi lubrificanti di qualità. L’azienda viene fondata nel 1963 da allora cresce migliorando costantemente i processi con innovazioni tecnologiche che sono poi diventate dei benchmark internazionali nel settore della rigenerazione degli oli minerali esausti. Nel 2001, ad esempio, Viscolube acquisisce dall’Eni l’impianto di rigenerazione di Ceccano, incrementando la capacità produttiva dei propri stabilimenti e anche modernizzando i processi. Dodici anni dopo viene creata anche una divisione dedicata alla gestione dei rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi, e nel 2017 si specializza nella purificazione di solventi esausti con l’acquisizione di Bitolea a Landriano, nel Pavese, importante partner dell’industria farmaceutica. La nascita del gruppo Itelyum, due anni dopo, è la svolta naturale di un processo di integrazione delle società che fanno parte di questo progetto industriale. E oggi Itelyum è leader in Italia e in Europa nella gestione dei rifiuti speciali, in particolare pericolosi, volta a massimizzare il recupero in un’ottica di economia circolare. Il gruppo può contare 23 aziende e 25 siti operativi su tutto il territorio nazionale.