È una storia lunga novant’anni quella del Gruppo Cap. Nasce infatti il 27 febbraio 1928 per volontà di alcuni comuni del bacino del Seveso con l’obiettivo di portare acqua potabile nelle case dei milanesi.
Da allora il Gruppo è cresciuto, oggi è un’azienda pubblica con 200 comuni soci e gestisce quasi 6.500 km di rete acquedottistica e oltre 6.600 km di rete fognaria, 40 depuratori e 310 impianti di potabilizzazione della Città metropolitana di Milano oltre ad alcuni comuni nelle province di Monza e Brianza, Pavia, Varese e Como. Il Presidente del Gruppo dal 2014 è Alessandro Russo che qui racconta il piano di sostenibilità e l’impegno per un’economia circolare della risorsa acqua.
Sensibili, resilienti, innovatori sono le parole chiave del vostro piano di sostenibilità, come le declinate?
Sono i pilastri del nostro Gruppo inscritti nel Piano di Sostenibilità e che guidano le nostre azioni e i nostri obiettivi. Non è un percorso semplice perché significa trasformare completamente un’azienda e i suoi processi, ma la sostenibilità è nel nostro DNA, in fondo la nostra prima missione è da sempre quella di portare l’acqua nelle case dei cittadini. La sensibilità è ciò che caratterizza il rapporto con i nostri utenti per favorire il consumo dell’acqua potabile dal rubinetto di casa; siamo resilienti perché ci adattiamo ai cambiamenti con attenzione all’ambiente e infine innovatori perché siamo attenti al cambiamento e investiamo in progetti di digitalizzazione e innovazione.