Quando si dice fare di necessità virtù. Pare il paradigma dell’industria italiana che, in mancanza di materie prime, ha sempre puntato sull’innovazione per il riciclo dei materiali, la valorizzazione dei residui produttivi e di consumo.
“Siamo leader in Europa nel riciclo industriale - conferma Riccardo Bellato, presidente del Presidente del GREEN ECONOMY NETWORK, Vice Presidente del Gruppo Chimici di Assolombarda e Presidente di Nitrolchimica, azienda che da 45 anni opera nella rigenerazione e recupero dei solventi esausti e nello smaltimento ecologico di rifiuti pericolosi - questa capacità di innovare ha portato l’industria italiana, in diverse occasioni, addirittura ad anticipare gli orientamenti decisi a livello nazionale o a livello comunitario. Con evidenti effetti benefici indiretti, tra cui la minor dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime e il minore impatto in termini di emissioni climalteranti, derivanti proprio dalla riduzione della fase di approvvigionamento”.
Quale può essere il contributo dell’industria quando si parla di economia circolare?
È necessario consolidare le performance, valorizzando il contributo dell’industria. In questo senso, ritengo che il driver di crescita non debba essere incentrato - esclusivamente - su un sistema di regolazione vincolante con limiti e divieti, bensì su meccanismi che incentivino condotte virtuose sotto il profilo ambientale.
Secondo la sua esperienza come è possibile aiutare le imprese ad intraprendere un percorso di economia circolare?
È necessario un confronto con le istituzioni per utilizzare in maniera più efficiente le risorse ambientali e con Assolombarda stiamo sostenendo iniziative di simbiosi industriale e modelli economici “circolari” su base territoriale e nazionale. L’Associazione supporta le proprie associate nella promozione di strategie sostenibili legate all’applicazione di modelli circolari all’interno dei processi industriali. È quanto è stato fatto dal 2018 con il progetto CERCA (Circular Economy come Risorsa competitiva per le Aziende).
Di che cosa si tratta?
Con il progetto CERCA avevamo l’obiettivo di trasferire conoscenze alle imprese. Anche con il supporto di Regione Lombardia abbiamo trovato figure di raccordo tra le imprese e le istituzioni come l’”Angelo della Chimica” e grazie ad un rinnovato rapporto con gli enti autorizzativi, sono sati creati tavoli di lavoro specifici. Durante questa fase abbiamo constatato che l’attuazione di una economia pienamente “circolare”, incontrava barriere significative soprattutto tra le imprese di minori dimensioni, da un lato a causa della consapevolezza e della conoscenza solo parziali di tutte le opportunità di risparmio, riutilizzo, recupero e riciclaggio di risorse e materie, dall’altro per le difficoltà di identificare e coinvolgere i partner nella filiera che fossero in grado di supportarle nelle azioni mirate a “chiudere” i cicli e, quindi, a ottimizzare l’uso delle risorse e minimizzare gli sprechi.
Nel 2020 il progetto è proseguito con CERCA2?
Su impulso della Comunità Europea il progetto si è rivolto soprattutto alle piccole imprese che fanno più fatica a comprendere i benefici operativi che ottiene chi decide di intraprendere un percorso di economia circolare a partire dalla progettazione dei prodotti. Adesso grazie ad un’informazione più diffusa tutti hanno capito che la circular economy è un’esigenza per restare al passo. Mettiamo a disposizione degli strumenti di analisi per valutare la circolarità delle imprese, azioni concrete nel rispetto dell’ambiente, migliorando prodotti, processi e reputazione, in virtù del fatto che una visione della sostenibilità non è più limitata a singoli progetti, ma è circolare includendo anche fornitori e clienti.