Qui, in questa imponente eppur leggerissima struttura rivestita da una pelle in vetro che spande luce ovunque e si spalanca sul grande giardino interno, si concretizza la vision di un gruppo globale che sta innovando, a tappe tumultuose, il mondo della bellezza intrecciando i suoi beauty-brand, ormai iconici, a uno dei temi più caldi del momento: la sostenibilità ambientale.
Tra i duemila collaboratori italiani, l’obiettivo dichiarato dal Gruppo di “Rendere la bellezza sostenibile e rendere bella la sostenibilità” è un mantra. Di più, è un’attitudine che ispira idee, strategie e comportamenti.
E del resto, proprio qui, nel quartier generale milanese, è stata qualche settimana fa annunciata la conquista di un primato mondiale che è solo l’ultima conferma in ordine di tempo del successo della strategia messa in campo: la tripla A assegnata per il terzo anno consecutivo da CDP, organizzazione no profit di rendicontazione ambientale, un riconoscimento che pone l’Oréal sui pinnacoli più alti, a livello mondiale, della sostenibilità ambientale. E che dà al gruppo ulteriore combustibile per alimentare le sfide in campo lanciate con il progetto internazionale Sharing Beauty with All: entro il 2020, tutti i 42 stabilimenti di L’Oréal nel mondo dovranno ridurre del 60%, rispetto al 2005, le emissioni di anidride carbonica, del 60% il consumo d’acqua e la produzione di rifiuti e non dovranno più immettere rifiuti nelle discariche.