La selezione di letture che vi presentiamo riporta in primo piano il percorso che ha condotto al moderno concetto di Europa. Non attraverso la cronaca di come è stata fondata l'Unione, ma dei pilastri su cui si basa. Il pensiero di intellettuali, filosofi, scrittori che hanno riflettuto su un modello di società diverso. Questi testi sono i tasselli di un viaggio alla scoperta delle nostre origini, di un passato che torna, sempre più attuale, a bussare alla porta per consapevolizzarci e aiutarci a leggere il presente.

Il valore dell’Europa

Partendo dall’idea che il mondo dell’impresa e il mondo dell’università sono da sempre al centro del progresso europeo, Assolombarda ha scelto le Università del territorio per trasmettere, insieme ai Rettori, la sua visione. In nove capitoli è raccolto ciò che oggi l’Europa rappresenta e ciò che l’Associazione e gli atenei coinvolti si impegnano a fare insieme perché essa cambi in meglio.

In questi ultimi anni infatti l’atteggiamento degli italiani verso l’Europa ha drasticamente cambiato segno: l’euroscetticismo è molto avanzato nell’opinione pubblica italiana. Il punto essenziale è che le persistenti difficoltà italiane sono figlie di un complesso di scelte ed errori di lungo periodo, e che per venirne a capo occorrerebbe una coerente e conseguente visione di lungo periodo incentrata sulla crescita della produttività delle imprese, sull’innovazione tecnologica, sul capitale umano e su quello infrastrutturale.

Ecco perché nasce la necessità di una narrazione che rimetta al centro ciò che l’Europa è stata ed è davvero, che ne ricordi il valore aggiunto nel mondo globale. In quest’ottica il libro si pone come contributo alla riflessione sul futuro prossimo dell’Unione europea, che vede il processo di integrazione come leva per lo sviluppo e il benessere delle prossime generazioni.

Moniti all’Europa

Pubblicato da Mondadori nel 1947 per la curatela di Lavinia Mazzucchetti, raccoglie i testi etici e politici di Thomas Mann tra il 1922 e il 1945. 

Gli scritti del primo esilio, i radiomessaggi inviati in Germania grazie a Radio Londra, la lettera al decano dell'Università di Bonn che gli aveva tolto la laurea ad honorem a seguito della perdita di cittadinanza per motivi politici. E poi saggi, relazioni, articoli. Il volume propone tutta la pubblicistica che testimonia la presa di posizione di Thomas Mann contro il nazionalsocialismo.

In un momento storico in cui l'idea di Europa è sotto attacco, rileggere il pensiero di un intellettuale che si appellò proprio alle forze democratiche europee per denunciare l'ideologia nazionalsocialista in ascesa, ci fa riflettere sul concetto di unione. Mann utilizzò la pubblicistica per diffondere e difendere i valori democratici fondanti della società occidentale, faro e fortezza contro le barbarie spinte da correnti estreme.

Per la pace perpetua

Si tratta di un testo filosofico di Immanuel Kant, scritto nel 1795. Un classico della filosofia politica, ancora oggi studiato.

Quello che Kant scrisse fu un ipotetico trattato di pace con valenza universale. Ovvero spendibile per impedire il verificarsi di qualsiasi conflitto futuro. Un testo puntuale e acuto, in cui prendendo spunto dalla Pace di Basilea (1795), riuscì a costruire un modello per l'elaborazione e la tenuta della pace.

Lo stato di pace, per il filosofo tedesco, non è la tregua tra due momenti di ostilità. Ma è un concetto strutturato, che ritiene debba essere istituito attraverso un ordine legale proveniente da un'autorità superiore a ogni singolo Stato. Una democrazia internazionale, nel suo pensiero. Oltre duecento anni dopo, non possiamo non associare l'idea di Europa a quello che puntualmente Kant aveva descritto, considerando che soltanto grazie all’Unione Europea, il Vecchio Continente ha conosciuto settant’anni di pace perpetua per la prima volta.

La lingua geniale

Andrea Marcolongo in questo libro pubblicato nel 2017 ci spiega – o ricorda – perché il greco antico sia ancora oggi da valorizzare.

Elenca nove motivi per amare una lingua ormai studiata unicamente nei licei classici ma che ancora può insegnarci molto. La affronta lontano dalle aule, dalle versioni e dai timori di un'interrogazione: ci mostra il lato più recondito e gli spunti più interessanti per (ri)appassionarci e lasciarci sorprendere.

Le nostre origini, la culla delle nostre origini, dove tutto è nato. Questo testo propone una riflessione portandoci indietro nel tempo, ricordandoci l'importanza di un legame solido con un comune passato che ci rappresenta. Un passato studiato sui banchi di scuola ma che ci caratterizza e unisce tutti. La lingua, ora come allora, non è solo un mezzo di comunicazione, ma un lasciapassare verso un mondo che ha alla base il dialogo e nascosto al suo interno quel ragionamento (logos) che consente di costruire insieme (dià) una comune idea di futuro.

Il manifesto di Ventotene

“Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto” – questo il titolo originale – è stato scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, mentre erano confinati all'isola di Ventotene.

Considerato oggi uno dei testi fondanti dell'Unione europea, promuove anzitempo l'idea di istituire una federazione europea dotata di un parlamento e di un governo democratico con poteri reali in alcuni settori fondamentali, come economia e politica estera.

Contro i nazionalismi, contro gli ordinamenti democratici svuotati, contro la perdita di spirito critico scientifico: gli autori del manifesto si schierarono denunciando le nefandezze delle guerre e dei regimi, e mostrando come per contrastare le forze che avevano portato a due conflitti mondiali, servisse un ordine superiore. Una forza sovranazionale, in grado di garantire un'Europa libera e unita. Un testo che è rimasto attuale negli anni, prima e dopo che la Ue è stata fondata. E che ora più che mai ci ricorda da che parte stare, mettendo a nostra disposizione gli strumenti di valutazione che ci aiutano a comprendere il contesto in cui viviamo.

Le voci di Marrakech

“Le voci di Marrakech” è il diario di viaggio scritto da Elias Canetti durante la sua visita nella città marocchina. È stato pubblicato nel 1968.

L'autore compie nel 1954 un viaggio in una terra sconosciuta e affascinante, molto diversa rispetto alla cara vecchia Europa, che si è appena dolorosamente lasciata alle spalle due guerre mondiali. Osservare e vivere due realtà così distanti culturalmente, politicamente, socialmente, lo spingerà a una riflessione sull'uomo.

Non c'è miglior cosa che allontanarsi da casa ed essere catapultati in un mondo diverso, per riuscire a tratteggiare con più nitidezza quello che è successo e sta succedendo a casa. Marrakech negli anni Cinquanta era una meta ancora esotica, profondamente differente rispetto all'Italia e all'Europa. Entrare in contatto con gli abitanti della città ha permesso a Canetti di ascoltare le loro storie ed esplorare i profili della civiltà mediterranea, vitali ed energici, capaci di annullare differenze di ceto e razza. Quel mediterraneo che della nostra Europa rappresenta comunque la prima casa.

Il sogno europeo

Era il 2005 quando l'economista, sociologo, attivista e saggista statunitense Jeremy Rifkin pubblicò questo libro. Sottotitolo: “Come l'Europa ha creato una nuova visione del futuro che sta lentamente eclissando il sogno americano”.

Il sogno americano è giunto al capolinea, per Rifkin. Prometteva benessere economico in cambio di sacrificio e senso del rischio, ma la realtà, secondo l'autore, dimostra che le cose sono andate diversamente. Piuttosto nel 2005 si stava affermando un altro sogno, quello europeo, basato su sviluppo sostenibile, integrazione sociale, responsabilità collettiva. 

Questo volume indaga la storia culturale, scientifica e artistica del Vecchio continente per scoprire le radici del sogno europeo. Rileggerlo ora, dopo la più grande crisi economica recente, che ha minato e incrinato anche la resilienza degli europei, è uno spunto per ritrovare e rinsaldare i valori fondanti della nostra cultura, in un momento in cui individualismo, egoismo e xenofobia stanno dilagando.