Sono passati esattamente 23 giorni da quando il Consiglio europeo formato dai 27 leader dei Paesi Membri dell’Unione, riuniti a Bruxelles, ha approvato il bilancio comunitario 2021-2027, di cui fanno parte anche i fondi del Recovery Fund (o Next Generation UE) pari a 750 miliardi di euro.
Di questo pacchetto, dopo quattro giorni di tese e intense trattative, il Consiglio europeo ha concordato 390 miliardi in sussidi e 360 miliardi in prestiti. Per raccogliere questi soldi, la Commissione europea, per la prima volta, emetterà sul mercato finanziario bond europei pluriennali creando, in questo modo, debito comune europeo garantito da tutti gli Stati. Bruxelles s’impegna a restituire i soldi agli investitori a partire dal 2028 mentre saranno i singoli Stati a ripagare la parte dei prestiti ricevuti.
“È un accordo che ha il potenziale per ridisegnare il modo di operare dell’Unione, soprattutto in tempi di crisi” scrive su Politico Eu Mujtaba Rahman, capo degli Affari europei per Eurasia Group, società di consulenza americana sui rischi politici. “L’accordo è una grande vittoria per la Commissione europea e la sua Presidente, Ursula Von der Leyen, a cui va riconosciuta una lungimirante attenzione intellettuale: come aiutare i Paesi Membri, soprattutto dell’Europa Meridionale, con un margine di bilancio limitato, per far fronte alle ricadute economiche del Coronavirus senza però compromettere ulteriormente i loro livelli di indebitamento. […] Ma come sempre accade in Europa, il diavolo si nasconde nei dettagli, che riflettono i compromessi che sono stati necessari per trovare l’accordo”.