L’incremento della domanda di aiuti alimentari è una delle più immediate ed evidenti manifestazioni delle difficoltà economiche acuite dall’emergenza Covid-19 nel corso del 2020. Crescono i bisogni degli ‘acrobati della povertà’ (così come li definiscono Censis e Confcooperative) che hanno visto venire meno il proprio già precario equilibrio economico, ma anche quelli dei nuovi poveri. Al contempo si incrementa l’offerta, grazie all’imponente e articolata rete di attori del terzo settore che, insieme a pubblico, privato e società civile, costituisce lo storico e vitale tessuto di sussidiarietà ambrosiana.
È una sfida all’inclusione e alla solidarietà che chiama Milano al pari di tutte le città globali, epicentri della pandemia nel mondo. Vale la pena sottolineare che l’iniziativa ‘Dispositivo Aiuto Alimentare’ del Comune di Milano è stata valorizzata come case study dalla World Health Organisation: “The Italian municipality of Milan collaborated with more than 30 non-profit organizations and private food companies […]. The project has solved the problem of reduced access to quality food due to imposed quarantine measures that put thousands of people from vulnerable social groups under increased pressure”. Il progetto, attivo tra il 16 marzo e il 29 giugno 2020, ha raggiunto settimanalmente 6.300 famiglie, raccogliendo nel complesso oltre 616 tonnellate di cibo e distribuendo 1 milione e 600 mila pasti equivalenti.
La poliedricità e la frammentazione degli attori del terzo settore rende difficile offrire un quadro completo e omogeneo delle risposte ai bisogni alimentari nel corso della pandemia. Consapevoli dell’esistenza di una ricchezza di solidarietà molto più ampia di quella tracciata ma con la volontà di dare contezza della vitalità e della generosità di Milano, dei suoi enti e dei suoi volontari, di seguito si richiamano dunque solo alcune iniziative.
I centri di ascolto di Caritas Ambrosiana hanno accolto 9 mila persone tra aprile e luglio 2020, con una percentuale altissima (oltre l’80%) di coloro che hanno manifestato problemi legati al reddito, tanto che le richieste di beni materiali e servizi hanno interessato quasi il 60% dei bisognosi (erano il 50% circa prima del Covid-19). Così, Banco Alimentare ha aiutato lo scorso anno oltre 76 mila persone nel Comune di Milano, distribuendo 5-6 mila tonnellate di cibo. Croce Rossa di Milano, con Fondazione Avsi e Agenzia USAID, è intervenuta a favore di 12 mila famiglie in difficoltà economica a partire da giugno 2020; Pane Quotidiano ha sostenuto 4-5 mila persone ogni settimana; Opera San Francesco ha distribuito 554 mila pasti nell’intero anno; gli empori e le Botteghe della solidarietà della Diocesi Ambrosiana hanno visto nel Comune un incremento di quasi l’80% delle persone assististe nei mesi del primo lockdown rispetto al pre Covid-19. E ancora, Opera Cardinal Ferrari ha incrementato i pacchi viveri distribuiti di oltre il 50% tra gennaio e ottobre 2020; Emergency ha consegnato più di 40 mila pacchi di alimenti e beni di prima necessità da maggio 2020. Così, il progetto Hub di quartiere - ’Zero sprechi’ ha recuperato oltre 76 tonnellate di cibo nel 2020, distribuendo 152.000 pasti equivalenti a più di 3.300 famiglie.
ALCUNE RISPOSTE ALLE DOMANDE DI SOSTEGNO ALIMENTARE NELLA PANDEMIA
L’iniziativa ‘Dispositivo Aiuto Alimentare’ del Comune di Milano case study della World Health Organisation: “The Italian municipality of Milan collaborated with more than 30 non-profit organizations and private food companies […]. The project has solved the problem of reduced access to quality food due to imposed quarantine measures that put thousands of people from vulnerable social groups under increased pressure.” |
6.300 famiglieraggiunte settimanalmente (oltre 20.700 persone) tra il 16 marzo e il 29 giugno 2020 |
oltre 616 tonnellate di cibo raccolte |
1 milione 600mila pasti equivalenti distribuiti |
Caritas Ambrosiana |
9.000 persone assistite dai centri di ascolto tra aprile e luglio 2020 richieste di beni materiali e servizi per il 60% delle persone assistite (52% nel 2019) bisogni legati al reddito per oltre l’80% delle persone assistite |
Banco Alimentare |
oltre 76 mila persone assististe nel 2020 nel Comune di Milano richieste di beni materiali e servizi per il 60% delle persone assistite (52% nel 2019) 5-6 mila tonnellate di cibo distribuite |
Croce Rossa di Milano con Fondazione Avsi e Agenzia USAID |
12 mila famiglie in difficoltà economica sostenute da giugno 2020 |
Opera San Francesco |
554 mila pasti distribuiti nel 2020 |
Pane Quotidiano |
4-5mila persone sostenute ogni settimana nel 2020 |
Opera Cardinal Ferrari |
+52% i pacchi di viveri distribuiti tra gennaio e ottobre 2020, +20% tra ottobre e novembre |
Empori e Botteghe della solidarietà della Diocesi Ambrosiana |
8.400 persone assistite nella Diocesi solo nei primi mesi del 2020 +77% nel Comune di Milano rispetto al pre Covid Metà degli assistiti sono nuovi utenti
|
Emergency |
oltre 40 mila pacchi viveri consegnati da maggio 2020 |
Hub di quartiere - ’Zero sprechi’ |
oltre 76 tonnellate di cibo recuperate nel 2020 3.300 famiglie raggiunte, con 1.630 minori 152.000 pasti equivalenti distribuiti |
Quella della povertà alimentare è una delle conseguenze forse più eclatanti e, a differenza della crisi del 2008, ha richiesto agli enti del Terzo settore e alle istituzioni di riorganizzarsi e ripensare le modalità di intervento, a causa delle misure messe in atto per contenere i contagi (distanziamento sociale, divieto di assembramenti, sanificazione degli spazi).
L’emergenza sanitaria ha rafforzato situazioni di vulnerabilità sociale, come quello dell’approvvigionamento dei beni di prima necessità, soprattutto per chi già era in una situazione di equilibrio precario. Ma la pandemia lascia in eredità anche ‘pesanti fardelli’ come l’impatto della DAD sui percorsi scolastici, i rischi connessi alla dispersione scolastica, l’inverno demografico che spinge al ribasso la natalità, il disagio psicologico di una popolazione che per necessità ha dovuto ridurre i contatti e la socialità.
La conclusione che si può tracciare è che la sfida dell’inclusione si gioca in modo cruciale all’interno di Milano, così come accade per tutte le città globali, oggi per fronteggiare la pandemia e, in prospettiva, quando le politiche dovranno ancora di più conciliare la spinta alla crescita e alla competitività dei territori con le tematiche di coesione sociale. Questo significa governare la svolta che investe la città, con visione e azioni volte a ricucirne tutta la trama, mettendo ancor più al centro quel ‘modello Milano’ di cooperazione e partnership tra pubblico, privato, no profit, società civile.
1 Banca d’Italia, Questioni di Economia e Finanza, Occasional Papers N. 606 - L'impatto della crisi da Covid-19 sulla disuguaglianza del reddito da lavoro in Italia.