Mercato del lavoro: indicatori di performance
Mentre i dati amministrativi sia di fonte UNIEMENS che di fonte Comunicazioni Obbligatorie (cfr. par. 1.2.1 a pag. 17) contabilizzano eventi e quindi sono direttamente finalizzati a statistiche sui flussi, i dati Istat della rilevazione sulle forze di lavoro, basati su un’indagine campionaria continua condotta mediante interviste alle famiglie, sono dati di stock e hanno come obiettivo primario la stima della dimensione e delle caratteristiche dei principali aggregati dell’offerta di lavoro: occupati, disoccupati e inattivi. La rilevazione Istat sulle forze lavoro considera quindi l’occupazione nel suo complesso, includendo tutte le tipologie di occupati, non solo dipendenti ma anche indipendenti.
Gli indicatori normalmente utilizzati per monitorare la situazione sul mercato del lavoro sono tre:
il tasso di occupazione
dato dal rapporto tra gli occupati e la popolazione in età lavorativa (ovvero nella fascia 15-64 anni).
Il tasso di occupazione italiano nel 2018 è salito al 58,5%, non ancora sufficiente a recuperare, a ben 11 anni di distanza, il livello pre-crisi (58,6% nel 2008). La Lombardia, invece, quest’anno raggiunge il 67,7% dal 67,3% con il quale nel 2017 si era riportata per la prima volta al di sopra dei livelli del 2008 (66,9%). Milano si conferma al 69,5%, mentre Monza Brianza raggiunge il 67,7% e Lodi - in lieve controtendenza - scende al 66,1% (dal 66,3% dello scorso anno).