Questo documento, che diventerà definitivo e vincolante a fine 2019, comprende obiettivi, traiettorie e misure atti a garantire il raggiungimento dei target nazionali, in linea con quelli europei.

La posizione dell'Italia
Secondo il World Economic Forum, l’Italia è tra i “leading countries” della transizione energetica. Infatti, nell’Energy Transition Index, l’Italia si classifica 29° (su un totale di 115 paesi) posizionandosi in linea con le principali economie avanzate.
Nonostante il sostanziale miglioramento, resta ancora per l’Italia molta strada da fare su tutti e tre i pilastri che compongono l’Energy Transition Index.
Sicurezza: la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero rimane elevata, pari al 77% (mentre la media UE è pari al 55%).
Crescita economica: la bolletta elettrica di una media impresa italiana è superiore del +25% rispetto alla media europea, minando così la competitività del comparto industriale.
Sostenibilità: i combustibili fossili contribuiscono per più dell’80% al consumo finale di energia (mentre la media UE è intorno al 73%).
Sul fronte dell’economia circolare, l’Italia sta registrando evidenti progressi.
La quota di materiale recuperato e reimmesso nell’economia nel 2016 è pari al 17,1% rispetto al totale del materiale utilizzato. Una percentuale che cresce di oltre 5 punti percentuali rispetto al 2010 (11,6%), l’aumento più rilevante fra tutti i paesi europei nostri benchmark.
* Lo scenario “PRIMES 2007” deriva dall’evoluzione tendenziale del modello PRIMES di rappresentazione del sistema energetico validato e riconosciuto a livello europeo.
Fonti: Centro Studi Assolombarda su dati Commissione Europea, Eurostat, PNIEC, WEF