Hitachi Energy è nata nel 2021, evoluzione di Hitachi ABB Power Grids. Nuovo brand, ma una solida storia alle spalle e una organizzazione che ha trovato casa a Milano. In Italia Hitachi Energy è presente con uffici, sedi produttive, centri di ricerca e di eccellenza in cui oltre 900 dipendenti lavorano nello sviluppo, nella produzione e nel service di apparati di alta tensione, trasformatori e sistemi di automazione per le reti elettriche e nella realizzazione di sottostazioni di alta tensione. Nello specifico, l’e-mobility – con focus su TPL – è un segmento del business di Grid Integration, la Business Unit che si occupa in generale della progettazione e realizzazione di sistemi di interconessione elettrica tra generazione e utilizzatori e, quindi, anche delle infrastrutture di ricarica per flotte di veicoli elettrici a batteria. In Italia, oltre alla struttura commerciale della Business Unit, è presente una parte del centro di competenza globale dell’e-mobility, con strutture di project management, ingegneria e Global Product Management.
Abbiamo chiesto a Filippo Passante, operating Unit Manager Italy, Grid Integration se l'esperienza di Hitachi Energy con le ricariche veloci dei bus elettrici può rappresentare una svolta nella gestione del trasporto pubblico delle città?
Hitachi Energy si sta attualmente concentrando sulle infrastruture di ricarica per le flotte di mezzi elettrici a batteria per il trasporto pubblico locale (TPL), tra Ie prime a cogliere la necessità di evolvere verso la decarbonizzazione delle proprie operazioni. In questo ambito abbiamo elaborato due tipi di soluzioni; la prima, pensata per il trasporto rapido di massa lungo gli assi di forza, l'abbiamo sviluppata guardando all’esperienza dei filobus e interrogandoci sulla possibilità di realizzare un “filobus senza fili”, in sostanza un mezzo con le stesse capacità di trasporto di un filobus ma non vincolato alla linea aerea e quindi senza la necessità della pesante infrastruttura di alimentazione che caratterizza le linee dei filobus. Il risultato è stato molto soddisfacente: è nato un sistema basato su un autobus a batteria dotato di un’autonomia virtualmente infinita, in grado di poter circolare senza limitazioni e potenzialmente utilizzabile anche lungo le linee interurbane. Questo è possibile grazie alla nostra infrastruttura di ricarica Grid-eMotion Flash che prevede, oltre alla classica ricarica a deposito, anche alcune ricariche “lampo” a determinate fermate; tali ricariche, della durata di soli 20 secondi, non influiscono sul livello di servizio, che è pari a quello di una linea filobus. Nel mondo sono diverse le città che utilizzano questa nostra tecnologia e in Italia, a Genova, stiamo lavorando alla prima linea a ricarica flash che partirà a fine 2025.
Questa tecnologia può essere sviluppata per altri mezzi di trasporto?
Il nostro centro di competenza globale per l’e-mobility - che studia e sviluppa le diverse applicazioni e soluzioni per le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica - prevede ricariche ad altissima potenza che serviranno alla transizione all'elettrico del trasporto merci su gomma. Serviranno a infrastrutturare le autostrade con dei punti di ricarica che consentiranno tempi ragionevoli di ricarica, compatibili con la logistica su lunga distanza. Già ora, con la nostra seconda soluzione di ricarica Grid-eMotion Fleet siamo in grado di proporre soluzioni di ricarica a deposito per le flotte TPL ma anche dei mezzi di operatori della "last mile delivery”, pensate per risparmiare spazio e tempi di installazione, elementi molto importanti quando si realizza una infrastruttura di ricarica in ambito urbano. D’altra parte la ricerca e sviluppo è uno dei settori strategici di Hitachi Energy e del centro di competenza globale per l’e-mobility, che ha una presenza significativa presso la nostra sede di Milano.
Le grandi e piccole imprese stanno misurandosi sulla sostenibilità anche nel rapporto coi propri dipendenti. Quali sono le scelte di Hitachi Energy in questo senso?
Sin dal loro primo giorno in Hitachi Energy ai nuovi dipendenti presentiamo non solo la nostra organizzazione, i nostri prodotti e soluzioni, il nostro posizionamento di mercato, ma anche gli 8 obiettivi di sostenibilità - scelti tra quelli delineati dalle Nazioni Unite - che sono incorporati nella nostra strategia, a partire dalla salute e benessere delle nostre persone, per arrivare alla formazione e a un sistema di welfare aziendale tra i più dinamici. In Hitachi Energy la diversità di genere è tutelata, il 23% dei nostri lavoratori è donna, cosa per nulla scontata in una organizzazione metalmeccanica dotata di fabbriche. In realtà nella mia unità molte donne - già il 50% - ricoprono ruoli apicali. Siamo un’azienda che punta alla formazione continua, anche perché il nostro successo dipende dalla professionalità delle nostre persone, che sono la nostra risorsa più importante. Non trascuriamo nemmeno il benessere - anche psicologico – delle persone, con un programma di incontri e training online sempre disponibili oltre che un'accesso ad uno servizio di supporto individuale specifico. Anche la struttura dove lavoriamo, certificata LEED Gold è stata scelta per la sua sostenibilità, oltre che presentare un’ambiente accogliente e inclusivo per chi ci lavora.
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