Ceo Onyax: "Siamo nati nel settore del gas, ora abbiamo trasferito il nostro Know How su sistemi idrici e smart city"
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Nata come start up innovativa nel 2017, Onyax rappresenta in realtà il punto di rilancio di un percorso tecnologico che affonda le sue radici in oltre trent’anni di esperienza nel mondo delle telecomunicazioni e dell’ingegneria elettronica. Un patrimonio di competenze maturato dal fondatore e CEO Gian Paolo Quarta, che ha saputo trasformare un know how consolidato in una nuova impresa capace di interpretare le sfide della digitalizzazione, dell’IoT e dell’intelligenza artificiale applicata alle infrastrutture critiche.
Con sede a Vigevano, Onyax è oggi una PMI innovativa che progetta e sviluppa soluzioni end-to-end per il monitoraggio remoto, la telemetria e la gestione intelligente dei dati. Al centro della sua proposta c’è l’integrazione tra hardware proprietario, piattaforme software e algoritmi avanzati di analisi: un ecosistema tecnologico pensato per rendere più efficienti, sicure e sostenibili le reti di distribuzione e i processi industriali.
Dalla storica competenza nel settore gas, l’azienda ha progressivamente esteso il proprio raggio d’azione all’acqua, all’energia, alle smart city e all’industria 5.0, accompagnando utility, enti pubblici e imprese manifatturiere in un percorso di trasformazione digitale basato su dati sicuri, continui e interpretabili.

«Grazie alle nostre capacità di progettazione hardware e software e a una visione costantemente orientata a soluzioni IoT sostenibili, rispondiamo alle esigenze di monitoraggio e controllo remoto di realtà che cercano semplicità, sicurezza e digitalizzazione», spiega Matteo Palmisano, Responsabile Marketing e Comunicazione di Onyax. «Negli anni abbiamo costruito un percorso tecnologico impegnativo, soprattutto sul fronte digitale e dell’intelligenza artificiale, che ci ha portato alla realtà attuale: una PMI innovativa capace di coniugare ricerca, industrializzazione e applicazioni concrete sul campo».
Onyax è dunque una azienda al servizio delle altre imprese?
«Si. Il nostro valore sta nella capacità di unire la dimensione fisica del digitale – sensori, dispositivi, infrastrutture di campo – con quella della gestione del dato. Progettiamo soluzioni chiavi in mano che coprono l’intera filiera: dalla raccolta delle informazioni, alla loro trasmissione sicura, fino all’analisi e alla restituzione di insight utili al cliente. In questo modo aiutiamo le aziende a prendere decisioni più rapide, consapevoli e basate su dati oggettivi».
Concretamente, come vengono impiegate le vostre applicazioni?
«Il nostro core business è il monitoraggio remoto di parametri critici. Affianchiamo soprattutto le utility nel rispondere a esigenze tecniche, energetiche e di sostenibilità in ambito industriale e infrastrutturale. Siamo nati nel settore del gas, occupandoci di monitoraggio delle reti di distribuzione, e questo know how lo abbiamo poi trasferito ad altri ambiti, come il sistema idrico. Oggi lavoriamo su acqua, energia, teleriscaldamento, protezione catodica, ma anche su applicazioni legate alle smart city e all’industria, dove il controllo continuo è fondamentale per prevenire inefficienze e anomalie».

Quando e come entra in gioco l’intelligenza artificiale?
«Abbiamo avuto il primo approccio sperimentale con l'AI circa cinque anni fa e oggi continuiamo ad ottimizzarla per migliorare specifici processi industriali. Ci siamo resi conto molto presto che il vero valore non era solo raccogliere grandi quantità di dati, ma saperli analizzare e rendere fruibili. Abbiamo quindi iniziato a lavorare su algoritmi di machine e deep learning capaci di interpretare i dati in modo evoluto, supportando il cliente nell’individuazione di pattern, anomalie e comportamenti anomali delle reti di distribuzione. In questo modo “educhiamo” i sistemi a riconoscere ciò che non funziona prima che il problema diventi critico. Un esempio concreto è il progetto EVALD che mixa tecniche di AI ad aspetti elettro-vibro-acustici per individuare le probabilità di perdite idriche e gas in remoto».
Come aggiornate e validate le vostre soluzioni?
«La ricerca è una componente fondamentale del nostro lavoro. Collaboriamo attivamente con organi universitari del territorio come il Dipartimento di Chimica e Fisica dell'Università di Pavia, nel campo del monitoraggio della qualità dell'acqua, e il dipartimento di Music and Acoustic Engineering del Politecnico di Milano sui temi della ricerca delle perdite in rete. Insieme stiamo sviluppando e addestrando modelli che permettono ai nostri dispositivi di riconoscere anomalie e dispersioni con sempre maggiore precisione. È un lavoro continuo, che unisce competenze accademiche e sperimentazione sul campo».
Su quali progetti innovativi siete attualmente impegnati?
«Uno dei progetti più significativi è quello avviato con A2A Ciclo Idrico a Brescia sul monitoraggio della qualità dell’acqua. Abbiamo progettato un vero e proprio micro laboratorio in grado di analizzare l’acqua distribuita, valutandone le caratteristiche come farebbe un “sommelier” digitale. Grazie all’intelligenza artificiale riusciamo a definire l’impronta idrica e a monitorarne le variazioni nel tempo. Parallelamente stiamo lavorando sull’integrazione dell’AI direttamente a bordo dei dispositivi, quella che chiamiamo AI on Edge, così da ridurre i tempi di elaborazione e rendere il sistema ancora più efficiente e reattivo».

Qual è la prospettiva di mercato per Onyax? Lo chiediamo a Gian Paolo Quarta, CEO di Onyax.
«Il mercato sta andando chiaramente verso una gestione sempre più intelligente e sostenibile delle infrastrutture. In Italia stiamo consolidando la nostra presenza presso le principali utility e realtà industriali, ma grande interesse anche ai mercati esteri, dove le esigenze di monitoraggio e digitalizzazione sono in forte crescita. Parallelamente continuiamo a investire nei giovani e in ricerca e sviluppo, perché crediamo che lo scambio intergenerazionale affiancato all’innovazione tecnologica – dall’IoT all’intelligenza artificiale distribuita – siano la chiave per rimanere competitivi. Il nostro obiettivo è crescere mantenendo un forte radicamento tecnologico, portando nuove soluzioni concrete che continuino a migliorare l’efficienza delle reti e la qualità dei servizi per i cittadini e le imprese».
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